sabato 15 settembre 2012

L'ALBA


“L’alba ha una sua misteriosa grandezza che si compone d’un residuo di sogno e d’un principio di pensiero” ha scritto Victor Hugo. Chissà da quale inafferrabile sogno e indicibile pensiero è stato ispirato il grande scrittore che, con disarmante leggerezza, ha saputo cogliere il mistero del momento più fuggente della nostra giornata: quello del risveglio.
Non tutti si svegliano all’alba, è vero, ma chi ha avuto occasione almeno una volta di sorprendere la notte farsi giorno, sa quale tenera emozione infonde quest’effimero sciogliersi del tempo. Non è come il tramonto che, seppur anch’esso breve, anticipa e prolunga la sua manifestazione attraverso le mille sfumature del sole. E’ uno spettacolo che si dona a tutti, quello del tramonto, sfacciato e prorompente. Mentre l’alba è per pochi e sopraggiunge in punta di piedi, con la sua candida contemplazione.
In ogni caso, svegliarsi la mattina non è mai un atto da poco e ha una sua spiegazione filosofica tanto profonda quanto sottovalutata. Lo stupore infantile che si avverte nell’aprire gli occhi e scoprire che il mondo è ancora esattamente dove lo avevamo lasciato la sera precedente, prima di abbandonarci all’oscuro emissario del sonno, è la prova di essere di nuovo vivi, frementi, capaci di pensare, sentire, desiderare, ricordare, amare e tornare a sognare.
Il risveglio è la rinascita dei sensi dopo la morte del pensiero cosciente, è il ponte che congiunge la letargia alla veglia, rappresentato dai sogni, quei fantasmi alati che galleggiano nell’intercapedine tra consapevolezza e inconsapevolezza.
In fin dei conti, basterebbe osservare dalla Natura per rendersi conto di questo miracolo che puntualmente ogni giorno si rinnova, a ogni alba tutto il mondo si risveglia diventando un’esperienza esistenziale profonda e gratificante, il primo semplice gesto per apprezzare ogni giorno la vita.

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