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LA FRESELLA


Le freselle sono delle semplici fette di pane cotte due volte, ovvero biscottate.
L'origine delle freselle sembra risalire al 1300, quando si ebbe l'idea di biscottare il pane per conservarlo a lungo. Infatti era ottimo per i marinai che all'occorrenza lo bagnavano con l'acqua di mare, ma era anche un buon arricchimento delle zuppe e legumi.
Dunque le freselle sono grandi amiche di acqua e brodi vari.
Un  perfetto connubio a Napoli è la fresella con l'acqua di cottura dei fagioli oppure con le cozze.
L'apoteosi però della fresella si ha con la caponata.
In Campania la caponata ha diverse varianti secondo le zone dove la si mangia, ma il comune denominatore di tutte, è il pomodoro da insalata. In realtà la caponata nasce con la fresella bagnata in acqua fredda e condita con pomodori a fette,sale,olio ed origano.
Successivamente è stata arricchita con acciughe, olive verdi, cipolla a fette, tonno e melanzane sott'olio, naturalmente variando la farcitura secondo i gusti personali.
Lungo la costa cilentana c'è chi la serve con scamorza alla brace, contornata di verdurine al limone.
Io invece essendo tradizionalista amo prepararla solo con pomodori insalatari di sorrento, sale, olio extravergine d'oliva e basilico.
Oggi spesso sono inserite nei menù delle feste e sono servite negli aperitivi o antipasti.
Una piccola curiosità: mi è già capitato di raccontare che a Napoli spesso i nomi di alcuni piatti diventano aggettivi o sostantivi dirette a persone, nel caso della fresella, si usa definire con questo nome l'organo sessuale femminile.
Pertanto se trovandovi a napoli vi dicono che avete una bella fresella, vuol dire che condividete più di una semplice amicizia con quella persona.

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