giovedì 6 settembre 2012

LA PRIMA COLAZIONE



La prima colazione è un esempio concreto di quanto sia importante l’educazione alimentare: che sia un appuntamento costante tutti i giorni.
Da varie indagini condotte sul territorio emerge che circa il 25-30% degli italiani fanno una colazione non corretta e completa oppure la evitano del tutto. Il cattivo esempio degli adulti si ripercuote inevitabilmente sui bambini, che spesso saltano questo importante appuntamento riferendo con il pretesto di essere poco affamati o di mancanza di tempo. Eppure è ormai comprovato che questa abitudine mostra una stretta correlazione con l’obesità infantile, che, tra i vari aspetti comportamentali, si caratterizza anche per una ripartizione inadeguata delle calorie nell’arco della giornata. Una colazione ottimale, infatti, dovrebbe coprire circa il 20% del fabbisogno calorico della giornata e nella fascia d’età da 3 a 6 anni, dovrebbe apportare 165-285 calorie.
Gli studi più recenti hanno caratterizzato una familiarità per l’obesità e il ruolo di alcuni neurotrasmettitori coinvolti nella regolazione dell’appetito. L’obesità è perciò da considerare una malattia composita, nella quale un eventuale assetto genetico predisponente si integra necessariamente con una varietà di fattori psicologici e psicocomportamentali (ricerca di autogratificazione nel cibo), ormonali (anomalie di funzionamento di ghiandole quali ipofisi, tiroide o surreni) e ambientali (abitudini alimentari ed attività fisica). Questo scenario influenza anche i bambini, che tendono ad acquisire per imitazione i modelli comportamentali trasmessi dai propri genitori.
La prima colazione quale opportunità educativa:
la prima colazione è un esempio concreto di quanto sia importante l’educazione alimentare: in primo luogo, infatti, è fondamentale che essa costituisca un appuntamento costante di tutti i giorni. Anche i bambini, infatti, come gli adulti, hanno necessità di introdurre un buon apporto di calorie che ripristini le riserve energetiche dopo il riposo notturno e consenta di affrontare gli impegni della mattina. Un secondo aspetto da considerare è il modello trasmesso dai genitori: se l’intera famiglia si ritrova infatti a tavola, prima di affrontare la giornata, il bambino recepisce un modello comportamentale coerente, nel quale la colazione è effettivamente un momento importante per non dire quasi irrinunciabile.
Oggi, purtroppo, la tendenza è sempre più verso una vita disorganizzata, senza più regolarità nel ritmo sonno/veglia e nell’orario dei pasti. Purtroppo è in costante aumento il numero di genitori e figli che, rientrati a casa, dopo la scuola, si ritrovano, magari soli, ad aprire il frigorifero e a mangiare di tutto davanti alla televisione, che spesso, a sua volta, condiziona le abitudini e induce falsi bisogni.
L’impostazione nutrizionale corretta:
circa il 50% delle calorie complessive della prima colazione deve provenire dai carboidrati le cui fonti principali sono la frutta e i prodotti da forno, accompagnati da latte e caffè per gli adulti.
Non bisogna tra l’altro dimenticare che, paradossalmente, i soggetti obesi, a causa della pressoché assente introduzione di frutta e verdura e di una serie di eccessi, sono a rischio di deficit di alcuni elementi, tra cui ferro e calcio. Minerale, quest’ultimo, che potrebbe essere invece apportato in misura ottimale soltanto se si consolidasse l’abitudine di consumare a colazione cereali, indicati sia per la composizione in nutrienti sia per la ricchezza in fibre e micronutrienti quali ferro, calcio, vitamina B6 e B12. In particolare uno studio di Rosado et al. pubblicato sulNutrition Journal (2008; 7:28) ha evidenziato i benefici del consumo di cereali a favore del BMI, dei trigliceridi e del colesterolo valutando l’effetto generato da un aumento di cereali nella dieta di alcuni bambini obesi o sovrappesi. I soggetti, di età tra i 6 e i 12 anni, sono stati divisi in 4 gruppi. Per ciascun gruppo (a eccezione del primo, detto di controllo) veniva chiesto di aggiungere alla dieta un consumo di cerali con diverse modalità: a colazione (secondo gruppo), a colazione e cena (terzo gruppo), a colazione ma facendo un programma di educazione nutrizionale (quarto gruppo). Già a 3 mesi dall’inizio dell’indagine gli autori hanno rilevato una riduzione significativa di BMI, trigliceridi e un incremento di colesterolo HDL solo nei bambini che, oltre a mangiare cereali pronti a colazione seguivano un programma di educazione nutrizionale.
Da segnalare è poi un’importante e recente iniziativa della Nutrition Foundation of Italy (NFI) che ha promosso l’elaborazione di un documento di consenso (in pubblicazione su Acta BioMedica, vol. 80 – n° 2/2009) sul ruolo della prima colazione nella ricerca e nel mantenimento della buona salute e del benessere diretto sia agli operatori sanitari sia al grande pubblico. Le principali osservazioni emerse possono essere riassunte nei seguenti punti, che trovano pieno riscontro anche nel contesto della prevenzione dell’obesità infantile:

· i benefici della prima colazione sono in parte attribuibili al consumo regolare del pasto in sé, in parte alle caratteristiche dei suoi componenti;

· al termine del periodo di digiuno notturno, la prima colazione fornisce l’energia necessaria per affrontare le attività della mattina (migliorando le performance intellettuale e fisica), e di tutta la giornata perché migliora la qualità nutrizionale complessiva della dieta;

· l’apporto calorico della prima colazione, se bilanciato rispetto ai fabbisogni individuali ed allo stile di vita adottato, non aumenta il rischio di eccesso nell’assunzione energetica giornaliera totale. Anzi: il consumo regolare della prima colazione è associato al miglioramento di molti parametri metabolici, correlati essenzialmente al rischio cardiovascolare (riduzione del colesterolo LDL e della trigliceridemia, controllo dei processi ossidativi e del metabolismo del glucosio e dell’insulina, minor rischio di sovrappeso). Inoltre, i carboidrati complessi consumati a colazione, le proteine e i grassi (apportati principalmente dal latte e dai derivati) conferiscono un indice glicemico ridotto al pasto, modulano la sazietà e controllano l’appetito, permettendo una maggiore regolazione delle calorie assunte ai pasti successivi;

· i consumatori regolari di una prima colazione completa presentano livelli di assunzione più elevati di fibra, calcio, vitamine, minerali, e più bassi di grassi, colesterolo e calorie totali.
Se i dolci per la colazione sono fatti in casa l'alchimia è perfetta.
Ed ecco cosa dice la D.ssa Stefania Acquaro, nutrizionista ed esperta dell'alimentazione:
I dolci sono la passione dei bambini e ……… anche degli adulti!!! In questi ultimi decenni, nei paesi industrializzati, sono fioriti dolci e merende di ogni forma, dimensione e gusto, ma  i dolci casalinghi sono da preferire rispetto a quelli industriali, in quanto questi ultimi sono sempre molto ricchi di zuccheri, di grassi idrogenati o di scarsa qualità e di elevate concentrazioni di sodio, tutti elementi che nel lungo periodo non giovano alla salute dei nostri ragazzi!
Inoltre si è visto che talvolta queste merendine creano una sorta di dipendenza per cui è facile vedere bambini e non solo, consumare quantità eccessive di questi dolci durante il corso della giornata.
Fonte dott. Salavi, pediatra e nutrizionista.

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