giovedì 8 dicembre 2011

ZEPPOLE DI PATATE



La festa dell'Immacolata è una festa religiosa caratterizzata da una forte tradizione popolare radicata in tutta Italia.
Infatti, in molte città si celebrano riti religiosi dedicati all'Immacolata e, come per tutte le feste che si rispettano, ci sono sempre dei piatti tipici che si preparano per l'occasione.
A Napoli in questo giorno, oltre a festeggiare la madre di Cristo, si approfitta per tirare fuori da cantine e soffitte gli scatoloni degli addobbi natalizi, per condividere con la famiglia l'allegra realizzazione di albero e presepe.
In questa giornata, tutta casa e famiglia, spesso le nonne si dedicano alla preparazione delle zeppole con le patate, che con la loro bontà diventano le protagoniste assolute. Una preparazione semplice ma squisita, della quale ogni famiglia custodisce la propria ricetta, che si tramanda di generazione in generazione.
Alcune non prevedono le patate ed hanno il miele all'esterno.
Questa che propongo è naturalmente la ricetta della mia nonna e si prepara sempre nella mia famiglia dove le Immacolate (inteso come nome) non mancano.
Per circa 24/25 zeppole occorrono:
500 gr. di farina,
500 gr. di patate,
3 uova,
50 gr. di burro,
90 gr. di zucchero,
1 lievito di birra,
2 cucchiai di liquore strega,
olio per friggere,
cannella.

Lessare le patate, ancora calde sbucciarle e passarle allo schiacciapatate, mettere la farina sulla spianatoia, fare la fontana al centro e unire le uova, il burro, lo zucchero, il liquore e il lievito sciolto in poca acqua tiepida. Amalgamare tutti gli ingredienti ed ottenere un impasto morbido, prelevare dei piccoli pezzi e modellarli a forma di ciambelline, porle a lievitare fino al raddoppioe poi friggerle in olio caldo. Scolarle su carta assorbente. Predisporre dello zucchero aromatizzato con un pizzico di cannella in una ciotola e passarvi le zeppole una alla volta. Servire calde.

mercoledì 7 dicembre 2011

OVA MPRIATORIO



 Le uova in purgatorio sono un piatto tipico della tradizione non solo napoletana, ma anche di altre città dell'Italia centro-meridionale. 
Il nome del piatto però sembra di origine partenopea; infatti secondo la storia popolare, avrebbe origine dal culto del purgatorio. Questo culto nacque in seguito ad una grave epidemia di colera, per la quale ci furono molte vittime e, non essendoci spazio per seppellire tutti, molti corpi furono deposti nei sotterranei, di cui la città è piena, soprattutto nella zona del tribunale. 
Qui si formò il cosiddetto Cimitero delle Fontanelle ancora oggi esistente. Successivamente nacque il culto delle anime 'pezzentelle' (poverelle), bisognose di preghiere perchè in attesa della salvezza. 
Da qui il fantasioso accostamento delle uova (anime pezzentelle) che tentano di fuggire dal pomodoro (le fiamme): OVA ' MPRIATORIO. 
Questo è un piatto che, nonostante la semplicità degli ingredienti, risulta gustoso e dal sapore pieno, adatto soprattutto al periodo invernale, essendo una pietanza da consumare calda. Nella tradizione le uova in purgatorio era un piatto da realizzare con il ragù avanzato, oggi invece si prepara con una salsa semplice. 

Per due uova occorrono: 
2 uova, 
200 gr circa di pomodori pelati, 
un pezzetto di cipolla, 
uno spicchietto d'aglio, 
1 cucchiaio d'olio extravergine, 
sale, 
pepe, 
prezzemolo tritato. 

In un tegame facciamo ammorbidire la cipolla e l'aglio nell'olio, versiamo i pomodori, saliamo e facciamo cuocere dieci minuti circa, poi creiamo dei crateri nella salsa e versiamo le uova uno per volta, facciamo cuocere a fuoco moderato il tempo che le uova si rapprendano, lasciando che il tuorlo rimanga morbido all'interno, in tutto dieci minuti circa, poi saliamo la superficie delle uova, pepiamo e spolverizziamo con prezzemolo. Serviamo calde accompagnate da qualche crostino di pane. 

venerdì 2 dicembre 2011

UNICA introduzione al nuovo album di Antonello Venditti.

Ancora una piazza dove cantare e da dove ripartire, una piazza reale, vera non virtuale, dove si può incontrare una donna "unica" che ci accompagni per un tratto della nostra vita.
Antonello Venditti fa una scelta di campo netta quando vede Cecilia presa a calci e sputi in una città immaginaria, una scelta di solidarietà certo, ma soprattutto di consapevolezza: dal genere femminile c'è solo da imparare.
Un disco nel quale uomini e donne continuano a tenersi per mano, atto d'amore semplice ma così forte, quello che Venditti insegue oltre la sfera intima della persona.
Unici ma pur sempre e necessariamente legati agli altri, nell'amore come nella sfera sociale.
Cecilia con la sua forza sublime simile a una santa, nota dopo nota, parola dopo parola, condivide con Antonello il desiderio di guardare l'umanità, anche quella che vive oltre confine, cercando di superare il disagio e la paura delle diversità, tentando di trovare disperatamente ciò che unisce gli esseri umani.
E se Cecilia fosse Antonello? un uomo che soffre in un mondo dove la cultura, la politica, la religione sono campi di battaglia dove vanno in scena scontri irrazionali e violenti, dove incontrarsi appare sempre più difficile.
Unica descrive l'eccezionalità di un amore, ma che contiene allo stesso tempo la speranza di vivere insieme e liberi, capiti e rispettati, tollerati e amati.
Dopo averci portato in piazza Antonello Venditti come sempre, non può fare altro che chiudere il pianoforte e lasciarci lì a riflettere con le note del sax di Gato Barbieri.    Piero Marrazzo

CROSTATINE POLENTA E SPINACI



Alzi la mano quella mamma che non si è trovata, durante la crescita dei propri figli, ad affrontare l'annoso problema del rifiuto delle verdure. 
Eccezion fatta per quei pochi bambini virtuosi che le gradiscono, per tutti gli altri è una continua battaglia all'ultimo spinacio, tra mamma e figli. Affinché la battaglia sia vinta con piena soddisfazione dalle mamme, vi proponiamo un'idea simpatica e nutriente per realizzare un piatto a base di spinaci. 

CROSTATINE DI POLENTA E SPINACI. 

Gli spinaci sono noti per essere fra i vegetali più ricchi in ferro, ma contengono anche altri minerali come zinco, rame, potassio e fosforo. 
Inoltre sono ricchi di vitamina C ed A, per cui sono una verdura particolarmente adatta ai bambini in crescita. 
In questa ricetta vengono abbinati ai carboidrati della polenta, che abbiamo scelto nella versione precotta per velocizzare la preparazione, e alle proteine e grassi del parmigiano. Sono quindi da considerare un gustoso e nutriente piatto da proporre ai piccoli, volendo anche piuttosto completo. 

Per circa sei crostatine occorrono: 
125 g di polenta gialla istantanea 
500 ml di latte 
150 g di parmigiano 
300 g di spinaci già lessati 
olio extravergine d'oliva 
sale 

L'attrezzatura occorrente: 
una pentola con doppio fondo (in alternativa al paiolo, che sarebbe meglio utilizzare se voleste raddoppiare le dosi) 
un mestolo di legno 
tegliette per crostatine. 

Preparazione 
Preparate la polenta con il latte ed un pizzico di sale, seguendo le indicazioni riportate sulla confezione. A fine cottura unite metà del parmigiano e mantecate. 
Ungete con l'olio le tegliette e aiutandovi con due cucchiai foderatele con la polenta. A parte mescolate gli spinaci con olio e parmigiano e riempite le crostatine; spolverizzate con il rimanente parmigiano ed infornate a 180° per circa 15 minuti. 

Servite calde. 

CREAM TART