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UNICA introduzione al nuovo album di Antonello Venditti.

Ancora una piazza dove cantare e da dove ripartire, una piazza reale, vera non virtuale, dove si può incontrare una donna "unica" che ci accompagni per un tratto della nostra vita.
Antonello Venditti fa una scelta di campo netta quando vede Cecilia presa a calci e sputi in una città immaginaria, una scelta di solidarietà certo, ma soprattutto di consapevolezza: dal genere femminile c'è solo da imparare.
Un disco nel quale uomini e donne continuano a tenersi per mano, atto d'amore semplice ma così forte, quello che Venditti insegue oltre la sfera intima della persona.
Unici ma pur sempre e necessariamente legati agli altri, nell'amore come nella sfera sociale.
Cecilia con la sua forza sublime simile a una santa, nota dopo nota, parola dopo parola, condivide con Antonello il desiderio di guardare l'umanità, anche quella che vive oltre confine, cercando di superare il disagio e la paura delle diversità, tentando di trovare disperatamente ciò che unisce gli esseri umani.
E se Cecilia fosse Antonello? un uomo che soffre in un mondo dove la cultura, la politica, la religione sono campi di battaglia dove vanno in scena scontri irrazionali e violenti, dove incontrarsi appare sempre più difficile.
Unica descrive l'eccezionalità di un amore, ma che contiene allo stesso tempo la speranza di vivere insieme e liberi, capiti e rispettati, tollerati e amati.
Dopo averci portato in piazza Antonello Venditti come sempre, non può fare altro che chiudere il pianoforte e lasciarci lì a riflettere con le note del sax di Gato Barbieri.    Piero Marrazzo

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