venerdì 23 novembre 2012

PASTA E FAGIOLI



La pasta e fagioli è un classico dei menù invernali napoletani, è il tipico piatto che, nato dalle cucine povere dei contadini, è entrato a pieno titolo nella mensa quotidiana di molti italiani, assumendo piccole diversità nella preparazione del piatto a seconda della regione e talvolta anche della singola provincia.
Questa che di seguito descrivo è la ricetta classica che da sempre si prepara nella mia famiglia.
Anche se un tempo i fagioli più usati erano i cosiddetti a Formella, tipici della zona di Nola (comune vesuviano), oggi si usano quasi esclusivamente i cannellini.

Per quattro porzioni abbondanti occorrono circa 400 gr di fagioli cannellini secchi, messi in ammollo la sera precedente.
300 gr di pasta tipo mezzi canneroni rigati di martino
una cipolla grande,
una costa di sedano,
una carota,
7/8 pomodorini del piennolo (tipici del Vesuvio),
1 cucchiaino di concentrato,
aglio,
sale,
peperoncino,
prezzemolo tritato,
70/80 gr di prosciutto o pancetta a dadini (nella ricetta antica si usava la cotica di prosciutto, ma ormai è in disuso),
olio evo.

Mettiamo in ammollo i fagioli la sera precedente, poi il giorno successivo li sciacquiamo e li mettiamo a cuocere in acqua fredda. Intanto in un'altra casseruola mettiamo l'olio evo con la pancetta e le verdure tagliate piccole e lasciamo soffriggere dolcemente, poi uniamo i pomodori e il concentrato e lasciamo insaporire. Dopo prendiamo un terzo dei fagioli e li passiamo al passaverdure e l'altro terzo lo lasciamo intero, versiamo tutto nella salsetta, aggiungiamo un pò d'acqua di cottura dei fagioli, correggiamo di sale, portiamo a bollore e versiamo la pasta, durante la cottura aggiungiamo altra acqua solo se serve così che  a fine cottura deve risultare cremosa, né troppo liquida né troppo asciutta.
Serviamo con un filo d'olio a crudo, del prezzemolo tritato, una cipolla cruda e una fetta di pane di san Sebastiano, perché se pur scorretto da un punto di vista dietetico, i napoletani amano accompagnare la pasta e fagioli con del pane.

venerdì 16 novembre 2012

PASTA E CECI


La pasta e ceci  nella tradizione partenopea è il piatto tipico del primo giorno di Quaresima, che si prepara almeno una volta a settimana fino a Pasqua, ma è anche e soprattutto  una minestra tipicamente invernale. Nel nostro dialetto viene chiamato 'lampp e tuon', forse riferendosi alla proverbiale tempesta intestinale che può scatenare.
Ironia a parte, è un piatto molto diffuso in Campania e molto antico, infatti in molte zone si prepara con le tagliatelle, con un chiaro riferimento alle lagane degli antichi Romani.
Invece nella tradizione puramente partenopea si prepara con la pasta 'ammescata' ossia mista, ligi ad una consuetudine nata nel dopoguerra di riutilizzare gli avanzi dei vari formati di pasta.
I ceci sono tra i legumi più coltivati al mondo e tra i più consumati, dopo la soia ed i fagioli.
Rappresentano un'importante fonte di proteine, sono ricchi di fosforo, potassio e grassi essenziali; hanno anche un alto contenuto calorico per cui, consumati soprattutto con la pasta, andrebbero considerati piatto unico.

Per preparare una pasta e ceci per circa 3 o 4 persone occorrono:
250 gr di ceci secchi,
un cucchiaino di bicarbonato,
aglio,
olio extravergine di oliva,
prezzemolo,
350 gr di pasta mista di martino.

La sera precedente la preparazione mettete i ceci in una terrina coperti d'acqua con un cucchiaino di bicarbonato sciolto in essa.
La mattina successiva sciacquate i ceci e metteteli a cuocere in una pentola ricoperti d'abbondante acqua, cuoceranno almeno 3 ore. A fine cottura riscaldate l'olio con l'aglio in una padellina, fate imbiondire leggermente l'aglio e unite il tutto ai ceci, salate e riportate a bollore e versate la pasta spezzettata. A parte preparate un pentolino con acqua calda che aggiungerete solo se necessario perchè la minestra deve risultare cremosa, senza brodo per intenderci.
Servite spolverizzata di prezzemolo tritato e pepe.

martedì 6 novembre 2012

CICERONE E LE SEI DOMANDE


Come diceva Cicerone, prima di giudicare dobbiamo porci sei domande probatorie: "Quis, quomodo, ubi, quando, quid, cur? Chi, come, dove, quando, che cosa, perché?
 1. QUIS: chi è testimone dei fatti? Chi, oltre a voi ha udito questa presunta conversazione? Una persona veramente imparziale o che potrebbe avere una versione distorta della realtà o peggio, dei pregiudizi nei confronti dell’imputato?
 2. QUOMODO: in che modo siamo giunti a conoscenza dei fatti? Siamo ben sicuri che tali modalità non siano state “filtrate” da persone di parte? Come (in che modo) è capitato di udire una conversazione così privata? 
3. UBI: dove esattamente è avvenuto il fatto? Dove era l'imputato? C’era il rischio intercettazioni? L’imputato, magari un doppiogiochista, oltre ad essere costantemente intercettato dai buoni, poteva essere anche costantemente intercettato dai cattivi e doveva quindi comportarsi di conseguenza? 
4. QUANDO: quando è successo? C’è il rischio di una falsa o imprecisa testimonianza? 
5. QUID: che cosa è esattamente avvenuto? Che cosa esattamente avete sentito? È oggettivamente verificabile?
 6. CUR: perché lo ha fatto? Qual è il suo scopo recondito?


FAGOTTINI ALLE SCAROLE



Per 9 fagottini circa:
250 gr farina,
5 gr. lievito,
un pizzico di sale,
200 ml acqua circa.

una scarola riccia,
capperi, olive nere denocciolate, pinoli, uvetta, noci, aglio e olio evo.

In una terrina mettere la farina, unire il lievito sbriciolato, un pizzico di sale e l'acqua un pò per volta. Impastare fino ad ottenere un impasto morbido, coprirlo con carta pellicola e lasciarlo lievitare fino al raddoppio.
Intanto lavare la scarola, sbollentarla in acqua e sale, scolarla.
In una padella fare soffriggere in un filo d'olio evo uno spicchio d'aglio con  una manciata di pinoli, qualche gheriglio di noce,un pò d'uvetta e le olive denocciolate, aggiungere la scarola e farla saltare quache minuto.
Dopo la lievitazione riprendere l'impasto e dividerlo in 9 palline, schiacciarle per formare delle pizzette, in ognuna mettere un mucchietto di scarole, chiuderle a fagottino, posizionarle negli stampini dei muffin leggermente unti e cuocere in forno a 200° per circa 20 minuti.

lunedì 5 novembre 2012

LA CUCINA ITALIANA

La cucina italiana è una delle riviste che hanno fatto la storia moderna del costume gastronomico italiano, infatti nasce nel 1929 per un pubblico d'elite e diviene poi uno strumento importante per la diffusione culturale della cucina italiana, tanto che oggi è il mensile più importante nell'editoria gastronomica italiana, con 1200 ricette inedite pubblicate ogni anno e soprattutto testate e sperimentate nelle cucine della redazione.
Da questo mensile nasce l'idea di raccogliere le ricette, ben 3000, in un libro che vede la sua pubblicazione nel 2003 con il titolo LA CUCINA ITALIANA RICETTE D'ORO e curato da Allan Bay grande esperto di cucina nonchè professore all'università di Pavia. Un libro che si presenta piccolo e compatto come un breviario, pratico da tenere sempre a portata di mano, corredato anche di laccetti segnalibro. E' un tomo diverso dai soliti libri di cucina perchè le ricette che descrive sono tutte provate e sperimentate da chef stellati ed esperti, che soprattutto assaggiano ciò che realizzano e poi danno il via alla descrizione della ricetta.
Il libro si apre con le preparazioni di base e racchiude tutte le ricette per impostare un menù completo dall'antipasto al dolce. Le descrizioni sono semplici e accessibili a tutti, anche a chi si avvicina per la prima volta ai fornelli, ad ogni piatto è suggerito un abbinamento di vino, ma la cosa che veramente lo rende speciale è il dizionario gastronomico posto dopo l'indice, non dimentichiamo che la gastronomia ha un suo linguaggio che non tutti conoscono.
Insomma è un libro che non dovrebbe mancare nella libreria di un'appassionato di cucina, ma anche nella libreria di chi vuole avvicinarsi alla cucina partendo da chi i piatti li descrive mentre li prepara.

VILLAGGIO NATALIZIO







QUI PASSERA' IL TRENINO


PAINT YOUR LIFE

DA  COSI'                      


A COSI'........                                                                                                            

PATATE RIPIENE CON FUNGHI E PROVOLA

8 patate medie,
100 gr funghi trifolati,
100 gr provola,
parmigiano,
sale,
pepe,
olio evo,
pangrattato.

Lavate le patate e mettetele a lessare, toglietele a metà cottura, scolatele e sbucciatele ancora calde, tenendole dalla parte più lunga, tagliatene una fetta e scavatele leggermente per formare dei contenitori, a parte tritate insieme i funghi con la provola e la parte delle patate che avete scavato, unite il sale, il pepe ed il parmigiano e riempite le patate, adagiatele in una pirofila, irrorate con olio evo, spolverizzate con pangrattato e passate in forno caldo a 200° per 15 minuti circa.

domenica 4 novembre 2012

SALTIMBOCCA


330 ml circa di acqua,
20 ml d'olio evo,
6 gr cubetto di lievito di birra,
600 gr farina,
1 cucchiaino di sale.

Mettere sulla spianatoia la farina e unire al centro gli altri ingredienti, amalgamare il tutto fino ad ottenere un impasto liscio e morbido,
lasciarlo lievitare fino al raddoppio, poi con le mani dargli una forma rettangolare e con il tagliapizza ricavare 6/7 rettangoli da 20 cm. per 6 cm.(150 gr circa) , spessi come un dito, sistemarli in una teglia da forno leggermente unta e cuocerli a 250° per 15/20 minuti circa.
Sfornarli, lasciarli intiepidire, tagliarli a metà e farcirli secondo i gusti.

BISCOTTI OCCHIO DI BUE

PER CIRCA 18 BISCOTTI (36 PRIMA DELLA CONFEZIONE):
200 gr farina,
100 gr burro,
100 gr zucchero,
2 tuorli,
aroma rum.
FARCITURA:
nutella,
18 nocciole,
miele,
zucchero al velo.

Preparate la pasta frolla unendo tutti ingredienti velocemente, lasciatela riposare mezzora in frigo( io non  lo faccio mai) e poi stendetela in una sfoglia e ricavatene 36 biscotti tondi (usate un coppapasta o un bicchiere) 18 li lasciate interi e 18 li forate con un tappo di una bottiglia (metodo casalingo per biscotti casalinghi), adagiateli su una teglia ricoperta con cartaforno e cuocete in forno a 200° per 15 minuti circa.
Sfornateli, lasciateli intiepidire e farcite con nutella solo i biscotti interi , ricopritli con quelli forati, al centro di ognuno ponete una nocciola ed una goccia di miele e spolverizzate con zucchero al velo.

MUFFINS CON MERINGA SVIZZERA



Dei muffin ho già parlato qui, sono dei deliziosi dolcetti inglesi che si possono preparare in svariati modi. Gli inglesi amano farcirli con una crema in superficie che chiamano FROSTING, ossia una glassa    a base di burro, formaggio tipo philadelphia, panna o meringa, in questa ricetta io li ho farciti con una meringa svizzera (http://pancrostata.blogspot.it/2012/10/tutti-lezioni-di-meringa.html) e smarties.
PER 10 muffins:
100 ml latte scremato,
250 gr farina,
100 gr zucchero,
2 uova,
50 ml olio di mais,(100ml per una maggiore morbidezza) 
aroma limone,
1 bustina di lievito per dolci.
MERINGA:
2 albumi,
pari peso degli albumi di zucchero.

DECORAZIONI:
mini smarties,
colorante per dolci.

Mettete in una ciotola la farina con lo zucchero, ed il lievito setacciato, mescolate bene.
In un'altra ciotola unite le uova ,l'olio , il latte e l'aroma, amalgamate e versate nella ciotola delle farine, mescolate il tutto velocemente, riempite gli stampini senza raggiungere l'orlo, ponete in forno a 200° per circa 20 minuti.
In una terrina unite gli albumi e lo zucchero, mettete la terrina su una pentola a bagnomaria e mescolate fino a quando lo zucchero sarà sciolto e gli albumi caldi, a questo punto togliete dal bagnomaria e cominciate a montare con le fruste elettriche fino ad ottenere una crema densa.
Sformate i muffin fateli intiepidire e poi farciteli con la  meringa e gli smarties, la meringa potete anche colorarla secondo i gusti personali.

giovedì 1 novembre 2012

PARMIGIANA CON COSTE

La bietola da costa è un ortaggio presente sul mercato tutto l’anno ed apprezzato per il contenuto in sali minerali, è ricca di provitamina A o beta-carotene: questa vitamina è essenziale per la pelle, per i tessuti e per la vista. Apporta all’organismo buone quantità di magnesio e ferro, sostanze molto utili e spesso carenti nelle donne, nei bambini e negli adolescenti.
Molteplici sono gli utilizzi in cucina, bollite e condite con olio e limone o preparate in torte salate, io voglio proporre una parmigiana, un piatto goloso e ricco che può considerarsi anche piatto unico.
Per quattro persone occorrono:
500 gr di coste al netto degli scarti, ossia senza la parte in foglie che utilizzeremo per un'altra preparazione.
300 gr di fior di latte,
2 uova,
farina,
parmigiano,
salsa di pomodoro con due scatole di pelati piccole,
aglio,
olio evo,
olio per friggere,
sale,
pepe.
Lavate le coste dalle quali avrete tolto la parte in foglie e mettele a lessare qualche minuto in acqua salata, scolatele, asciugatele e passatele nella farina poi nelle uova battute e friggetele in olio caldo.
A parte preparate la salsa, fate colorire l'aglio in un filo d'olio evo e versate i pelati, schiacciateli con una forchetta e fate cuocere pochi minuti, correggete di sale.
In una teglia da forno, distribuite un pò di salsa sul fondo, fate uno strato di coste, poi uno di fior di latte, parmigiano e salsa, continuate con altre coste e ancora fior di latte, parmigiano e sugo,spolverizzate con pepe e mettete in forno caldo a 200° per 20 minuti.



SPEZZATINO CON PATATE E PISELLI e il sugo sulla pasta.


In Campania si usa spesso preparare dei piatti a base di carne, con il cui condimento si condisce la pasta, come ad esempio il ragù, il sugo con le braciole, il ragù alla genovese, il capretto con le patate al forno e altri ancora per cui non è inusuale preparare una pietanza che racchiude in se primo, secondo e contorno.
Una valida proposta è lo spezzatino con le patate e piselli che oggi propongo in versione pentola a pressione (santa e geniale invenzione).
Ho messo nella mia pentola 800 gr di spezzatino magro di maiale (gallinella per noi napoletani), una costa di sedano a dadini, una carota a dadini, mezzo cipollotto, un dado vegetale e mezza confezione di pelati piccola, ho aggiunto 1 bicchiere d'acqua ed ho messo a cuocere 20 minuti dal sibilo.
Trascorso il tempo ho aperto la pentola ed ho inserito quattro patate medie tagliate a pezzi grossi, un pò di sale, pepe ed un filo d'olio evo, ho richiuso ed ho lasciato cuocere ancora 10 minuti dal sibilo.
Infine a pentola aperta ho aggiunto il contenuto di un barattolo di piselli fini, ho lasciatoinsaporire pochi minuti ed ho spento.
Poi ho tolto la carne dalla pentola e l'ho sistemata in una pirofila calda, ho lasciato il condimento che si è formato con qualche patata e pochi piselli, ho lessato 250 gr di tortiglioni, li ho uniti al sugo della carne, ho aggiunto del parmigiano, ho mantecato ed ho servito.

CONCHIGLIONI ALLA SORRENTINA

Nella tradizione partenopea il primo novembre è un giorno di festa che al di là delle celebrazioni cristiane, va comunque festeggiato con un piatto speciale da condividere con tutta la famiglia riunita per l'occasione.
Ogni famiglia ha le sue tradizioni per cui ci sono svariate pietanze tra cui spaziare, uno dei piatti che potrebbe troneggiare sulle tavole di oggi, sono i conchiglioni alla sorrentina, una preparazione molto ricca di sapore che incontra i gusti di tutti e soprattutto non difficile da preparare.

Per sei persone circa occorrono :
500 gr di conchiglioni di martino
300 gr di carne macinata di vitello,
1 gambo di sedano,
1 carota,
1 cipolla piccola,
mezzo bicchiere di vino bianco,
300 gr di fior di latte di Agerola,
300 gr di ricotta vaccina,
parmigiano,
sale.
Salsa:
3 confezioni di pelati piccole,
olio evo, aglio basilico
Nell' olio fate imbiondire l'aglio, aggiungete poi i pelati schiacciati con una forchetta , salate e lasciate cuocere per circa 10 minuti a fuoco dolce, quindi spegnete il fuoco poiché il sugo  deve rimanere fluido e non denso e aggiungete le foglie di basilico che spezzerete con le dita.
A parte mettete in un tegame 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva e buttateci dentro il trito di sedano carota e cipolla, fate dorare a fuoco dolce poi aggiungete la carne trita,fate rosolare poi sfumate con il vino bianco, aspettate che tutto il liquido sia evaporato a fuoco molto basso, quindi salate, pepate e in ultimo spegnete il fuoco.
Portate ad ebollizione una pentola contenente acqua salata e lessateci i conchiglioni a metà cottura. Nel frattempo tagliate il fior di latte a cubetti. Una volta scolati i conchiglioni adagiateli su di un piatto. Ora in una terrina unite insieme la ricotta con la carne, il fior di latte, un pò di parmigiano ed un pò di salsa per amalgamare, riempite i conchiglioni e adagiateli in una teglia da forno, ricoprite con abbondante salsa, parmigiano e pepe e mettete in forno 20 minuti.



CREAM TART