Ora non so dirvi se fosse per la freschezza del pesce o per l'acqua pazza, ma è un dato di fatto che il presidente impazzì letteralmente, tanto da pretenderne la ricetta.
In realtà questo piatto di mare è tipico della cucina partenopea ed ha origine tra i pescatori di Pozzuoli i quali, si narra, preparassero il pesce in una sorta di brodo fatto di acqua di mare e vino bianco, e forse è da qui che deriva il nome acqua pazza.
Oggi naturalmente questa pratica non è più in uso e l'acqua pazza è un misto di acqua e vino bianco.
La scelta del pesce è varia perchè si possono preparare la spigola, l'orata, il dentice, ma anche la pezzogna, diciamo che ci sono zone della costa napoletana che si identificano più nella scelta di un pesce piuttosto chin un altro, anche secondo i gusti personali.
Oggi è un piatto ricercato e si usa molto nei menù delle cerimonie importanti, elemento indispensabile per questo piatto è la freschezza del pesce ed ancor meglio se pescato e non di allevamento.
Come tutti i piatti nati dalla cucina povera, anche questo ha la caratteristica di poter essere consumato come piatto unico, infatti se al brodo si uniscono delle freselle (pane biscottato), abbiamo un buon equilibrio tra proteine e carboidrati.
PER 4 SPIGOLE:
4 spigole medie,
2 spicchi d'aglio,
peperoncino,
olio evo,
500/600 gr pomodorini del piennolo,
prezzemolo tritato,
350 ml acqua,
350ml vino bianco secco
pulire le spigole (io lo faccio fare al pescivendolo), mettere a rosolare in una casseruola l'aglio con olio evo, aggiungere i pomodori schiacciati con le mani, lasciare amalgamare qualche minuto, salare unire il peperoncino e il vino bianco, poi l'acqua e appena raggiunge il bollore attendere un minuto e poi adagiare le spigole. Cuocere circa 10/15 minuti, servire con crostini di pane, prezzemolo tritato e irrorata del suo brodo.
Nessun commento:
Posta un commento