- La pizza di scarole è un meraviglioso incontro di profumi coccolati e protetti da una morbida pasta di pane.
Nasce come spuntino da consumare a pranzo il 24 ed il 31 dicembre, per preparare l'appetito alla pantagruelica cena della vigilia di Natale e cenone di fine anno. Almeno era così un tempo, oggi la pizza di scarole è consumata tutto l'anno e può essere un'ottima cena accompagnata da prosciutto o mozzarella, ma anche da sola è un ottimo pasto o spuntino. Ne esiste anche una versione fritta a forma di pizze chiuse a portafoglio e fritte appunto.
La scarola è più nota come indivia e ne esiste una liscia che è quella che adoperiamo per la pizza ed una riccia che si consuma maggiormente cruda condita con sottaceti e pomodorini.
Per una pizza di circa 30 cm, occorrono 1 chilo di scarole, 150/200 gr di olive nere di Gaeta denocciolate (con il nocciolo presumo pesino di più), una manciata di capperi, una manciata di uvetta e una manciata di pinoli, io aggiungo anche dei gherigli di noci, 1 spicchio d'aglio, olio evo e solo chi le preferisce qualche acciuga (avendo un gusto forte non tutti le aggiungono) sale.
PASTA PIZZA:
500 gr di farina meglio se manitoba,
5 gr di lievito di birra,
un cucchiaino scarso di sale,
300/400 ml di acqua tiepida secondo l'umidità dell'ambiente e il tipo di farina.
Prima di ogni preparazione, impastare la pasta unendo alla farina il lievito, il sale e l'acqua un po' per volta. Dobbiamo ottenere una pasta morbida ed elastica, schiacciandola con il dito il foro creato deve rientrare. Lasciamola lievitare fino al raddoppio, intanto lavare le scarole e cuocerle in acqua e sale, non devono spappolarsi, scolarle e schiacciarle per eliminare bene l'acqua.
A parte in una padella rosolare l'aglio nell'olio, unire poi i capperi, le olive e per ultimi pinoli ed uvetta, aggiungere le scarole e lasciarle friggere con il coperchio, girare ogni tanto e verificare se occorre aggiungere sale. Quando si sono amalgamate bene agli altri ingredienti spegnere il fuoco e procedere alla composizione della pizza.
Preriscaldare il forno a 200°, ungere una teglia tonda e dividere la pasta in due parti non uguali, una leggermente più piccola dell'altra che farà da coperchio. Foderare la teglia lasciando un po' il bordo alto, riempire con le scarole e chiudere con l'altra pasta come un coperchio, ungere la superficie con le mani e porre in forno. Cuoce circa 30/35 minuti, la superficie deve essere color "pane".
Nasce come spuntino da consumare a pranzo il 24 ed il 31 dicembre, per preparare l'appetito alla pantagruelica cena della vigilia di Natale e cenone di fine anno. Almeno era così un tempo, oggi la pizza di scarole è consumata tutto l'anno e può essere un'ottima cena accompagnata da prosciutto o mozzarella, ma anche da sola è un ottimo pasto o spuntino. Ne esiste anche una versione fritta a forma di pizze chiuse a portafoglio e fritte appunto.
La scarola è più nota come indivia e ne esiste una liscia che è quella che adoperiamo per la pizza ed una riccia che si consuma maggiormente cruda condita con sottaceti e pomodorini.
Per una pizza di circa 30 cm, occorrono 1 chilo di scarole, 150/200 gr di olive nere di Gaeta denocciolate (con il nocciolo presumo pesino di più), una manciata di capperi, una manciata di uvetta e una manciata di pinoli, io aggiungo anche dei gherigli di noci, 1 spicchio d'aglio, olio evo e solo chi le preferisce qualche acciuga (avendo un gusto forte non tutti le aggiungono) sale.
PASTA PIZZA:
500 gr di farina meglio se manitoba,
5 gr di lievito di birra,
un cucchiaino scarso di sale,
300/400 ml di acqua tiepida secondo l'umidità dell'ambiente e il tipo di farina.
Prima di ogni preparazione, impastare la pasta unendo alla farina il lievito, il sale e l'acqua un po' per volta. Dobbiamo ottenere una pasta morbida ed elastica, schiacciandola con il dito il foro creato deve rientrare. Lasciamola lievitare fino al raddoppio, intanto lavare le scarole e cuocerle in acqua e sale, non devono spappolarsi, scolarle e schiacciarle per eliminare bene l'acqua.
A parte in una padella rosolare l'aglio nell'olio, unire poi i capperi, le olive e per ultimi pinoli ed uvetta, aggiungere le scarole e lasciarle friggere con il coperchio, girare ogni tanto e verificare se occorre aggiungere sale. Quando si sono amalgamate bene agli altri ingredienti spegnere il fuoco e procedere alla composizione della pizza.
Preriscaldare il forno a 200°, ungere una teglia tonda e dividere la pasta in due parti non uguali, una leggermente più piccola dell'altra che farà da coperchio. Foderare la teglia lasciando un po' il bordo alto, riempire con le scarole e chiudere con l'altra pasta come un coperchio, ungere la superficie con le mani e porre in forno. Cuoce circa 30/35 minuti, la superficie deve essere color "pane".
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