Passa ai contenuti principali

IL FICO BIANCO DEL CILENTO

  - I fichi, definiti un tempo 'pane dei poveri', oggi sono un alimento speciale che si consuma in determinate ricorrenze, e soprattutto rappresentano una notevole fonte di reddito per le zone di produzione.
Il fico si coltiva principalmente nell'Italia meridionale, ma la patria eletta di questa prelibatezza è l'area salernitana del Cilento, dove si estende il parco nazionale ed il Vallo di Diano.
In questo territorio rurale mitigato dal mare, il paesaggio è disegnato completamente da piante di fico e olivi, che convivono ormai da secoli pacificamente.
Questa pianta dall'Arabia giunge nel Cilento grazie ai Greci, intorno al V secolo, e trova il suo habitat ideale, tanto da diffondersi spontaneamente e diventare un'importante risorsa a cui attingere in difficili periodi storici, da questo proviene il soprannome 'pane dei poveri'.
I contadini imparano anche a conservarli, facendoli essiccare al sole, stesi su letti di canne per consumarli durante l'inverno.
Con il tempo questa leccornia diventa ricercata sia per il suo gusto, sia per le virtù balsamiche che se ne ricavano dagli infusi e la grande maggioranza delle strutture agricole si dedicano alla coltivazione di questo prodotto, tanto da ottenere il prestigioso marchio DOP.
Attualmente è noto a livello mondiale con la denominazione 'FICO BIANCO DEL CILENTO' e resiste egregiamente alla concorrenza turca.
La maturazione dei fichi si ha tra fine agosto e settembre, ed è il periodo in cui si gustano come frutta a fine pasto oppure da accompagnamento a salumi e formaggi negli antipasti, ed è anche il momento in cui si essiccano per essere poi farciti o ricoperti di cioccolato e confezionati per arricchire i menù natalizi.
Un accostamento che spesso propongono gli chef sono i fichi all'aceto balsamico accompagnati da prosciutto crudo e scaglie di parmigiano, un'idea che vale la pena provare.
 

Commenti

Post popolari in questo blog

CROSTATA DI TAGLIOLINI

La cucina napoletana affonda le sue radici nel periodo greco-romano, infatti a testimonianza di ciò ci sono numerosi reperti archeologici, come affreschi e testi, dai quali si evince che molti gusti dell'epoca si ritrovano in tanti piatti della cucina tradizionale, anche se un definitivo consolidamento di ricette e piatti tipici, si ha nel 1800 quando i Borboni regnanti a Napoli accostano la cucina francese a quella napoletana, creando capolavori di gusto e sapore che sono ormai alla base della cucina partenopea. E' proprio in quel periodo che viene pubblicato il più importante trattato della storia della cucina napoletana, ad opera di Ippolito Cavalcanti: "CUCINA TEORICO PRATICA", con l'appendice "CUSINA CASARINOLA CO LA LENGUA NAPOLITANA", in cui presenta ricette provenienti da vari ceti sociali. Da questo testo e da una lunga ed accurata ricerca storico-culturale, la scrittrice Jeanne Caròla Francesconi ne ha tratto tante ricette autentiche (da le...

POLLO ALLA CACCIATORA CON PISELLI

6 pezzi di pollo tipo anche, 100 gr di verdure per soffritto, 1 confezione di pomodori pelati da 400 gr, mezzo bicchiere di vino bianco, 1 barattolo di piselli, olio evo, sale, pepe, basilico fresco. In una casseruola fare appassire il soffriito nell'olio, unire poi il pollo e fare insaporire, aggiungere il vino e sfumare, versare poi i pomodori, il sale e il pepe e lasciare cuocere 40 minuti circa, a pochi minuti dalla fine della cottura aggiungere i piselli e il basilico, lasciare amalgamare e finire la cottura.

Frolla di natale

70 gr di zucchero di canna integrale biologico 40 gr miele di castagno 1 uovo piccolo 55/60 gr 80 ml olio di mais scorza d’arancia (grattugiata-arancia biologica) 1 cucchiaino abbondante di cannella in polvere 1 pizzico sale 1 pizzico noce moscata 280/300 gr farina PER LA GHIACCIA all'acqua 100 gr di zucchero a velo  2 cucchiai rasi di acqua calda.  In una ciotola unire lo zucchero, il miele, l'uovo, l'olio, la buccia d'arancia, il sale, la cannella e la noce moscata e mescolare bene con una forchetta, dopo aggiungere pico per volta la farina e appena il composto prende consistenza, versarlo su una spianatoia con la restante farina  e impastare con le mani fino ad avere un impasto morbido e compatto.  Avvolgerlo in carta forno e lasciarlo riposare in frigo anche un'ora.  Successivamente stendere la pasta ad uno spessore di circa 4 mm e dare firma ai biscotti, sistemarli su una teglia rivestita con carta forno e riporli in congelatore per 30 minuti.  Intanto...