giovedì 15 settembre 2011

GNOCCHI ALLA SORRENTINA

 - Uno dei piatti simbolo dell'Italia sono sicuramente gli gnocchi, la cui storia è antichissima e forse ha inizio con i banchetti rinascimentali in Lombardia, dove si potevano gustare gli 'zanzarelli', prelibatezze a base di mollica di pane, latte e mandorle.
Nel 1600 invece si ha la prima preparazione di gnocchi a base di farina, acqua e uova, fino ad arrivare alla fine del 1800, quando si scopre la duttilità della patata, che può essere utilizzata in molteplici preparazioni, sia dolci che salate.
Quindi è all'inizio del 900 che gli gnocchi di patate rientrano in tutti i menù d'Italia, da Nord a Sud. Ogni regione elabora la propria ricetta e proclama un giorno da dedicare agli gnocchi.
Così la tradizione vuole che ad esempio il Giovedì gnocchi a Roma, il Venerdì gnocolar a Verona e la domenica invece a Napoli.
Qui gli gnocchi sono chiamati 'strangulaprievete' forse perchè, alludendo all'appetito dei preti, si pensa alla consistenza degli gnocchi che, se mangiati in fretta, si possono fermare in gola e causare 'strozzamento'. Secondo invece una teoria più dotta, il termine deriva dal greco 'strangulos' e 'preptos' e significa corpo tondo e sferico.
Tra i tanti modi di preparare gli gnocchi, ci sono gli 'gnocchi alla sorrentina'. Questa preparazione è diventata un simbolo della cucina italiana nel mondo, al pari della pizza, tanto che occupa un posto di rilievo nei menù tradizionali italiani. In realtà è una preparazione tanto semplice quanto gustosa che riesce a contenere i profumi ed i colori di una terra scaldata e nutrita da una natura generosa.
Infatti il segreto degli gnocchi alla sorrentina sono i pomodori, il fior di latte ed il basilico, prodotti lungo la costiera sorrentina.
Nei ristoranti della costa molti chef preparano gli gnocchi a mano come le donne di un tempo, calcolando una patata per persona. Alle patate lessate e schiacciate aggiungono tanta farina quanto ne tirano le patate stesse. Poi li lessano e li condiscono con un semplice sugo di pomodori e basilico, li sistemano nelle pirofile di terracotta, li aggiustano con qualche cucchiaio di sugo, una manciata di fior di latte di Agerola, una spolverata di parmigiano, li passano 2 o 3 minuti sotto il grill e li servono con foglioline di basilico fresco. Un piatto semplice ma completo che può considerarsi piatto unico.

 

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