La treccia di Capri è una diversificazione del casatiello napoletano, nel senso che alla semplice pasta di pane si aggiunge qualche cucchiaio di sugna, il pepe e della pancetta.
A Capri si serve spesso negli aperitivi, tagliata a tocchetti o spicchietti.
La mia treccia prevede:
500 gr di farina forte tipo manitoba,
200 ml. acqua tiepida,
100 ml. latte,
1/2 cubetto di lievito di birra,
1 cucchiaino di sale,
100 gr circa di strutto (2 cucchiai colmi di mia nonna),
120 gr di pancetta tesa tagliata a dadini,
pepe q.b.
Procedimento:
Disporre la farina sulla spianatoia fare la classica fontana al centro, distribuire il sale lungo il bordo esterno della farina per evitarne il contatto diretto con il lievito.
All'interno della fontana sbriciolare il lievito, aggiungere 50 gr di strutto, unire insieme acqua e latte tiepidi e versarli lentamente, amalgamare il tutto ed ottenere un impasto liscio e morbido.
Lasciarlo lievitare almeno un'ora in una ciotola coperta con pellicola.
A lievitazione avvenuta, riprendere l'impasto, dividerlo in tre parti uguali e per ognuna formare una sfoglia rettangolare lunga circa 30 cm e larga 6/7 cm, ungere ogni rettangolo con un pò di strutto, spolverizzare con il pepe e distribuire un po' di pancetta (40 gr circa per parte),
sigillare bene i rettangoli unendo i due lati lunghi e fare una lieve pressione con le mani per far aderire bene la pancetta alla pasta.
Fatta questa operazione sistemare i tre cilindri ottenuti l'uno accanto all'altro e intrecciarli tra loro come si fa per intrecciare i capelli.
Adagiare la treccia su una teglia da forno leggermente unta di strutto, ungere anche la superficie e lasciarla lievitare ancora un'ora, poi cuocere in forno caldo a 180° per circa 45 /50 minuti.
Nessun commento:
Posta un commento