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GLI SPAGHETTI ALLA PUTTANESCA....una gustosa alternativa agli spaghetti delle vigilie.


SPAGHETTI ALLA PUTTANESCA

Nella letteratura gastronomica spesso vi sono piatti di cui non si conosce l'origine certa o, quantomeno, vi si attribuiscono diverse ipotesi.
Ebbene, vi è una pietanza che forse più di tutte vanta numerose storie sulla sua nascita, sto parlando degli spaghetti alla puttanesca, spesso denominati a Napoli 'spaghetti capperi e olive', probabilmente per pudore.
Facendo una ricerca si scopre che secondo una prima teoria questa preparazione nasce nelle famose case chiuse dei Quartieri Spagnoli a Napoli per ristorare i clienti con un piatto gustoso, ma veloce da preparare.
Una seconda teoria associa i colori vivaci degli ingredienti all'abbigliamento intimo delle 'bocca di rosa'.
Una terza teoria vuole il piatto creato da una signorina di origine francese che ne fece quasi un messaggio pubblicitario del suo allegro mestiere, ma non finisce qui, sfogliando la' Bibbia culinaria napoletana' di Jeanne Carola Francesconi, viene fuori una quarta teoria che vuole gli spaghetti alla puttanesca inventati dall'estro culinario del pittore ischitano Eduardo Colucci, che spesso li preparava per i suoi amici più cari.
A sbugiardare quest'ultima teoria c'è l'autorevole voce del famoso architetto dei VIP, Sandro Petti che, oltre ad essere un grande architetto, è un ottimo cuoco che spesso diletta il palato dei suoi amici.
Racconta lui stesso quella sera in cui mise insieme gli ingredienti per creare gli spaghetti alla puttanata, divenuti poi alla puttanesca per una questione di decoro.
Dunque possiamo affermare con assoluta certezza e, relegando a leggende le altre teorie, che gli spaghetti alla puttanesca sono figli legittimi dell'architetto Sandro Petti.
Coup de theatre, come in una grande commedia eduardiana, spunta una fantasiosa teoria che attribuisce la nascita di questo piatto al grande Totò.
Il racconto narra che il famoso attore soggiornasse spesso a Capri dove la sera amava deliziarsi con piatti di pesce, pescato in giornata. Una sera, al ristorante da 'Luigi ai Faraglioni', non trovando pesce disponibile per il cattivo tempo, Totò si diresse in cucina e con gli ingredienti disponibili, cioè aglio, olio, olive, pomodori, prezzemolo, capperi e linguine, allestì la sua cena coniando un nuovo piatto: le linguine alla puttanesca, pensando alle linguine che stavano con tutti quei clienti.
La fantasia partenopea è nota e mi piace pensare che questa storia sia stata partorita da una mente geniale ed estrosa. Pertanto onore e merito a Sandro Petti inventore di questo piatto semplice, allegro, gustoso, insomma, per dirla alla maniera nostra, sciuè sciuè.
Per dovere di cronaca devo dire che questo piatto è molto diffuso anche nel Lazio, dove però c'è un ingrediente in più, le acciughe.
Per preparare una spaghettata per quattro persone, innanzitutto mettete sul fuoco la pentola con l'acqua per la pasta, intanto versate 7 o 8 cucchiai d'olio extravergine in una padella con uno spicchio d'aglio, lasciate imbiondire ed unite 400 gr di pomodori pelati (nella ricetta originale pomodorini del piennolo), aggiungete 120 gr circa di olive di Gaeta denocciolate, una manciatina di capperi, correggete di sale e lasciate amalgamare pochi minuti, intanto lessate la pasta, circa 400 gr. di spaghetti di martino, scolatela al dente, unitela al sugo, mantecate il tutto con un trito di prezzemolo.

In molte famiglie napoletane questo piatto si prepara nei cenoni delle vigilie di natale o capodanno in sostituzione dei classici spaghetti alle vongole.

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