Napoli, 11/12/2012 - La verza o più esattamente il cavolo verza è un altro degli ortaggi appartenente alla famiglia delle crucifere, quelle meravigliose piante di cui si parla tanto per il loro importante contributo alla prevenzione di taluni tumori, relativamente all'alimentazione, anch'esso ricco di vitamina C, K e sali minerali.
Tipico dei paesi del mediterraneo, era già noto e consumato ai tempi dei Romani che lo mangiavano crudo prima dei loro luculliani pasti, al fine di aiutare l'organismo ad assorbire le grandi quantità di alcool, inoltre sempre i Romani gli attribuivano grandi proprietà immunitarie, infatti Catone affermava che i Romani avevano una salute di ferro proprio grazie ai cavoli.
Effettivamente i nostri antenati non si sbagliavano perchè il cavolo è considerata una pianta medicinale, capace di rinforzare le difese immunitarie dell'organismo.
In cucina il cavolo verza è molto versatile e molteplici sono le preparazioni che si realizzano con esso, molti sono piatti della tradizione, riscoperti e talvolta rivisitati in chiave moderna.
A Napoli ad esempio c'è una minestra che si prepara spesso d'inverno ed è una di quelle preparazioni in cui è di rigore l'uso del riso, quantunque sia noto a tutti che la cucina napoletana predilige la pasta. Sto parlando di virz 'e ris, una preparazione squisita che sposa perfettamente la verza stufata con cotiche, scorze di parmigiano e il riso.
L'ingrediente principe è la crosta di parmigiano che non solo addolcisce il sapore della verza, ma soprattutto crea un momento di aggregazione familiare in cui si va alla ricerca del fortunato che troverà la cremosa sorpresa, una caccia al tesoro che talvolta può anche sfociare in una feroce contesa.
Per circa quattro porzioni occorrono:
300 gr di riso, 100 gr di pancetta o una cotica di prosciutto per i più tradizionalisti, 100 gr di formaggio parmigiano grattugiato, una verza, una cipolla piccola, olio extravergine d'oliva, sale, una o più croste di parmigiano.
Lavare la verza e tagliarla a striscioline, mettere a soffriggere la cipolla con la pancetta e unire la verza, lasciarla stufare aggiungendo un po' d'acqua al bisogno e le croste di parmigiano. Intanto lessare il riso al dente e versarlo nella verza, far completare la cottura aggiungendo un po' d'acqua del riso se occorre. La minestra deve risultare cremosa, correggere di sale e servire con abbondante parmigiano.
Tipico dei paesi del mediterraneo, era già noto e consumato ai tempi dei Romani che lo mangiavano crudo prima dei loro luculliani pasti, al fine di aiutare l'organismo ad assorbire le grandi quantità di alcool, inoltre sempre i Romani gli attribuivano grandi proprietà immunitarie, infatti Catone affermava che i Romani avevano una salute di ferro proprio grazie ai cavoli.
Effettivamente i nostri antenati non si sbagliavano perchè il cavolo è considerata una pianta medicinale, capace di rinforzare le difese immunitarie dell'organismo.
In cucina il cavolo verza è molto versatile e molteplici sono le preparazioni che si realizzano con esso, molti sono piatti della tradizione, riscoperti e talvolta rivisitati in chiave moderna.
A Napoli ad esempio c'è una minestra che si prepara spesso d'inverno ed è una di quelle preparazioni in cui è di rigore l'uso del riso, quantunque sia noto a tutti che la cucina napoletana predilige la pasta. Sto parlando di virz 'e ris, una preparazione squisita che sposa perfettamente la verza stufata con cotiche, scorze di parmigiano e il riso.
L'ingrediente principe è la crosta di parmigiano che non solo addolcisce il sapore della verza, ma soprattutto crea un momento di aggregazione familiare in cui si va alla ricerca del fortunato che troverà la cremosa sorpresa, una caccia al tesoro che talvolta può anche sfociare in una feroce contesa.
Per circa quattro porzioni occorrono:
300 gr di riso, 100 gr di pancetta o una cotica di prosciutto per i più tradizionalisti, 100 gr di formaggio parmigiano grattugiato, una verza, una cipolla piccola, olio extravergine d'oliva, sale, una o più croste di parmigiano.
Lavare la verza e tagliarla a striscioline, mettere a soffriggere la cipolla con la pancetta e unire la verza, lasciarla stufare aggiungendo un po' d'acqua al bisogno e le croste di parmigiano. Intanto lessare il riso al dente e versarlo nella verza, far completare la cottura aggiungendo un po' d'acqua del riso se occorre. La minestra deve risultare cremosa, correggere di sale e servire con abbondante parmigiano.
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