Mia nonna lo chiamerebbe cibo per cornuti.
Concetto antropoligico atto a spiegare un tipico costume di taluni mogli che impegnate in attività
ludico-sessuali hanno poco tempo da dedicare al desco familiare e quindi ripiegano sul piatto veloce dell'ultimo momento.
Ilarità a parte i piatti semplici e veloci talvolta sono i più gustosi.
Infatti sempre più spesso gli chef ripropongono i piatti della tradizione, dimenticati e poco conosciuti se non da chi ne ha memoria di essi.
Ritorna così il vintage anche in cucina, il ricordo di pietanze che racchiudono storie personali ma anche di interi popoli che hanno condiviso momenti difficili fatti di ristrettezze economiche e quindi di pochi ingredienti da mettere insieme per creare con astuzia e fantasia.
Un piatto che ben rappresenta la cucina povera sono appunto gli spaghetti alla puveriello laddove per puveriello si intende povero di ingredienti ma non di gusto.
Dell'origine di questa preparazione non si conosce bene la storia, ma si pensa che sia nato nel periodo del dopoguerra quando si diffuse tra i bassi di Napoli il mercato nero, la famosa borsa nera delle derrate alimentari.
Una testimoninaza eccellente di quel periodo si ha nella commedia eduardiana, poi diventata anche un film "Napoli milionaria", della quale è rimasta nella storia la famosa frase "adda passà a nuttat" nel senso che prima o poi le difficoltà si risolvono.
Ebbene le derrate più facili da trovare erano la pasta, le uova e talvolta la sugna o strutto.
Per i più abbienti il caffè, lo zucchero, l'olio e carne.
Così mettendo insieme spaghetti uova e sugna ne è nato un primo gustoso ma anche ricco e nutriente che va considerato piatto unico.
Per 1 persona:
2 uova di cui 1 ad occhio di bue e l'altro per condire la pasta,
100 gr di spaghetti,
olio evo o sugna,
sale,
pepe.
Mettiamo sul fuoco la casseruola per la pasta, intanto prepariamo una padellina con un filo d'olio o la sugna dove cuociamo un uovo ad occhio di bue.
Scoliamo gli spaghetti, versiamo nella casseruola l'altro uovo e mescoliamo affinchè si addensi con il calore della pasta, poi li mettiamo sul piatto e appoggiamo sulla loro superficie l'uovo ad occhio di bue, saliamo, pepiamo e serviamo.