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Visualizzazione dei post da aprile, 2019

LA PASTIERA

La sua storia risale al 600, come si deduce da una citazione di Gianbattista Basile (nella favola La gatta Cenerentola) “e, venuto lo juorno destenato, oh bene mio: che mazzecatorio e che bazzara che se facette! Da dove vennero tante pastiere”... Dunque la composizione attuale del dolce sembra opera di una suora del convento di San Gregorio Armenio che in questo dolce simbolo di resurrezione unì il profumo dei fiori d'arancio del loro giardino, la bianca ricotta con grano come oro, uova simbolo di nuova vita, cedro e spezie asiatiche. Nel corso dei secoli ci sono state piccole modifiche ed attualmente ogni massaia napoletana e campana (perché è un dolce che si fa in tutta la Campania) pensa di avere la ricetta precisa. Ebbene questa è la mia: Dose per tre teglie da 22 cm. 750 gr grano, (quello già cotto in barattolo) 750 gr ricotta romana o di pecora, 600 gr zucchero, 9 uova, 150 gr canditi, 3 bustine di vanillina, 3 fialette miste aroma fior d'arancio, 1 tazzi

PASTA ALLA NORMA

Vero simbolo della tradizione culinaria siciliana, la pasta alla Norma è un piatto a base di maccheroni conditi con salsa di pomodoro, e con l’aggiunta successiva di melanzane fritte, ricotta salata grattugiata e basilico fresco. Secondo la storia a dare il nome “Norma” alla ricetta sia stato Nino Martoglio (1870-1921), noto commediografo catanese, che davanti ad un piatto di pasta così condito esclamò: “Chista è ‘na vera Norma!“, ad indicarne la suprema bontà, paragonandola al capolavoro del grande compositore Vincenzo Bellini, al quale è dedicato il Teatro Massimo di Catania, indiscussa città d’origine di questa ricetta. La ricetta originale prevede pasta corta tipo maccheroni o penne, salsa di pomodoro fresco, perché è un piatto estivo e ricotta salata grattugiata. Naturalmente essendo diventato un piatto nazionale esistono numerose corruzioni, dalla salsa fatta con pelati o passata, grattugiata di parmigiano o pecorino e quasi esclusivamente di stampo napoletano la manteca