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PER TE GENNARO



Dopo Scipione ( senza dubbio, il più grande generale di tutti i tempi: astuto nella preparazione degli scontri, coraggioso negli stessi, geniale nel saper gestire gli imprevisti nel cuore del conflitto, magnanimo nella vittoria.), è arrivato Caronte (uomo burbero, un vecchio sempre arrabbiato, con i capelli bianchi e gli occhi rossi e poco conciliante verso le anime di chi non pagava alcun obolo per il suo servizio), arriverà Minosse (re giusto e saggio di Creta, ma estremamente tirannico e crudele nei miti attici). Insomma nomi epici per informare la popolazione che un caldo irriverente invaderà la nostra estate, minando seriamente salute fisica e mentale.

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CROSTATA DI TAGLIOLINI

La cucina napoletana affonda le sue radici nel periodo greco-romano, infatti a testimonianza di ciò ci sono numerosi reperti archeologici, come affreschi e testi, dai quali si evince che molti gusti dell'epoca si ritrovano in tanti piatti della cucina tradizionale, anche se un definitivo consolidamento di ricette e piatti tipici, si ha nel 1800 quando i Borboni regnanti a Napoli accostano la cucina francese a quella napoletana, creando capolavori di gusto e sapore che sono ormai alla base della cucina partenopea. E' proprio in quel periodo che viene pubblicato il più importante trattato della storia della cucina napoletana, ad opera di Ippolito Cavalcanti: "CUCINA TEORICO PRATICA", con l'appendice "CUSINA CASARINOLA CO LA LENGUA NAPOLITANA", in cui presenta ricette provenienti da vari ceti sociali. Da questo testo e da una lunga ed accurata ricerca storico-culturale, la scrittrice Jeanne Caròla Francesconi ne ha tratto tante ricette autentiche (da le

CIAMBELLONE ALLO YOGURT....dalle ricette paneangeli

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