La cucina napoletana affonda le sue radici nel periodo greco-romano, infatti a testimonianza di ciò ci sono numerosi reperti archeologici, come affreschi e testi, dai quali si evince che molti gusti dell'epoca si ritrovano in tanti piatti della cucina tradizionale, anche se un definitivo consolidamento di ricette e piatti tipici, si ha nel 1800 quando i Borboni regnanti a Napoli accostano la cucina francese a quella napoletana, creando capolavori di gusto e sapore che sono ormai alla base della cucina partenopea. E' proprio in quel periodo che viene pubblicato il più importante trattato della storia della cucina napoletana, ad opera di Ippolito Cavalcanti: "CUCINA TEORICO PRATICA", con l'appendice "CUSINA CASARINOLA CO LA LENGUA NAPOLITANA", in cui presenta ricette provenienti da vari ceti sociali. Da questo testo e da una lunga ed accurata ricerca storico-culturale, la scrittrice Jeanne Caròla Francesconi ne ha tratto tante ricette autentiche (da le...
pancrostata nisciun è nato mparato
Io su questo blog non ci vengo più.
RispondiEliminaSolo per vedere il presepe mi sono dovuto prendere un giorno di ferie.
Voi c'avete una produttività esagerata. Marchionne vi assumerebbe volentieri in fabbrica al posto di tutti gli operai che giocano ancora a fare la panda!
Tra cucine e presepi mi sembrate l'Italsider.
Poi pure sta storia di cucinare tutti i giorni!!! Boh! Ma siete tutti matti?
Io a vedere tutto sto ben di Dio schiatto di collera. Pure le dita di Hallowen!
Gesù, Giuseppe, Sant'Anna e Maria!
E San Gennaro.
E pensare che mia moglie sogna sempre il brodino così come io mi sogno Belen che mi corre appresso per violentarmi.
C'est la vie (Chest'è!)!
Cià cià cià.