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Visualizzazione dei post da luglio, 2019

Genovese di polpo

1 kg di polpo verace  2 kg di cipolle di Tropea  1 bicchiere d'olio, 1 carota a pezzetti, 1 gambo di sedano a pezzetti, 1 bicchiere di vino bianco secco, sale, pepe e qualche pomodoro. Noi usiamo quelli del piennolo, tondi piccoli, e ne mettiamo circa 4 o 5 schiacciati, circa due bicchieri d'acqua calda, basilico  fresco pepe parmigiano 400 gr di candele Lavare il polpo e tagliarlo a piccoli pezzi, affettare tutte le cipolle a fettine piccole. In una casseruola uniamo le cipolle con il polpo, il sedano, la carota, i pomodori e l'olio, copriamo con il coperchio e lasciamo cuocere per circa 1 ora abbondante, avendo cura di rimestare ogni tanto. Quando le cipolle sono belle trasparenti, mettiamo il vino e lasciamo sfumare a fuoco basso per ancora 45/50 minuti, poi uniamo 1 bicchiere d'acqua e lasciamo ancora fino a rendere le cipolle una crema, correggiamo di sale e se necessario uniamo ancora un po' d'acqua, tutto dipende dalla consistenza della sal

FINTA GENOVESE

A Napoli la chiamiamo la finta genovese o genovese fujiuta, ossia genovese senza carne, piatto povero della cucina napoletana. Per due persone 500 gr di cipolle di ramate 70 gr di prosciutto crudo 2 cucchiai olio evo 2 cucchiai di salsa di pomodoro una tazzina di vino bianco 200 gr di rigatoni parmigiano Acqua calda qb pepe. Preparazione sbucciate le cipolle e tagliatele a fette sottili . In una casseruola versate l'olio e aggiungete le cipolle e il prosciutto , cuocete per pochi minuti senza farle bruciare, sfumate con il vino e dopo con un po' d’acqua e la salsa. Cuocete per almeno 60 minuti a fuoco lento , finche’ le cipolle si saranno consumate e asciugate, quindi lessate i rigatoni al dente, scolateli e mescolateli al sugo di cipolle per 2 minuti, aggiungete un po'  di pepe e parmigiano.

LA GENOVESE......molto napoletana

La genovese, nonostante il nome, è un tipico condimento napoletano sulle cui origini sono state scritte diverse storie. Alcune fonti riportano l'origine di questo piatto risalente al 1400, quando alcuni genovesi si stabilirono a Napoli e nei dintorni del porto aprirono delle osterie, frequentate per lo più da marinai. Altre fonti affermano che la genovese sarebbe stata creata da un cuoco con siddetto cognome. Certo è che l'unica affinità con Genova è forse il metodo di cottura di questa carne, tipico proprio dei genovesi. Di questo piatto si parla poi ampiamente nelle opere culinarie di Vincenzo Corrado e Ippolito Cavalcanti, che sono stati i fondatori della cucina napoletana. Bisogna inoltre ricordare che i Borboni residenti a Napoli avevano assunto nelle loro cucine molti cuochi francesi e genovesi (i monzù), per questo nulla vieta di pensare che siano stati proprio i monzù ad elaborare questo succulento ragù per arricchire le mense dei ricchi regnanti. L'elemento base