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Visualizzazione dei post da maggio, 2012

BISCOTTO AMARENA

 Nella gastronomia partenopea ci sono molte preparazioni che, nate dalla cucina del riciclo, sono poi diventate ricette tipiche molto apprezzate. Un esempio valido è il "biscotto amarena" e non all'amarena. In realtà più che un biscotto è un vero e proprio pasticcino, molto consumato per la colazione. Questo dolcetto nasce forse negli anni 60, quando i pasticceri avvertono l'esigenza di riutilizzare tutti i dolci avanzati dalla domenica. Così pensano di creare un impasto morbido mescolando insieme tutti i vari dolcetti e di racchiuderlo in uno scrigno di pasta frolla. Il risultato è un biscotto con un cuore morbido in cui prevale l'aroma dell'amarena; è facile pensare alle amarene poste all'apice di molti dolcetti. Nei trascorsi della mia infanzia, quando non c'era la grande varietà di merendine come oggi, il biscotto amarena rappresentava quasi un piccolo premio alla golosità, perchè, nonostante fosse buonissimo, molte mamme erano un po'

L'AQUILA

La vita per te era diventata una gabbia, dentro di essa ti muovevi con estremo dolore, un dolore crescente che ti ha reso nullo lo spazio della vita. Così...........in una tiepida sera hai deciso di aprirla quella gabbia, hai scelto di volare come un'aquila bisognosa di ampi spazi, libera da questa opprimente vita verso un tempo e uno spazio che non hanno TEMPO E SPAZIO.      addio Francesca.                                                                          

SEMPLICITA' DI SENSI

Perché era venuto? Perché anche quella sera era tornato lì? Che cosa lo spingeva a mescolarsi, più tormentato che mai, alla folla dei semplici e degli schietti, a quella folla che gli si stringeva attorno eccitandolo, ma in realtà lasciandolo a margini? Oh, lo conosceva bene, quel desiderio! “Noi solitari”, così aveva scritto una volta, in un’ora di chiaroveggenza “noi segregati sognatori, diseredati dalla vita, che viviamo i nostri giorni arzigogolando in un esilio gelido e artificioso… noi che effondiamo intorno un freddo alone di uggia invincibile, non appena mostriamo in mezzo a esseri viventi le nostre fronti segnate dalla consapevolezza e dalla avidità… noi poveri spettri dell’esistenza, che gli altri abbordano con timoroso rispetto, per poi abbandonarci al più presto nuovamente a noi stessi, così che il nostro vuoto sguardo di onniscienti non turbi più oltre la gioia… tutti coviamo in noi un logorante, riposto struggimento per ciò che è ingenuo, semplice, vivo, la nostalgia per

GNOCCHI ALLA ROMANA

Dosi per 4 persone 250 g di semolino di grano; 1 l di latte; 60 g di burro; 40 g di parmigiano grattugiato; 2 tuorli; 2 cucchiaini di sale fino; noce moscata a piacere.  Procedimento: mettere  in un pentolino il latte, il sale, la noce moscata e 20 g di burro,appena accenna al bollore,u nire a pioggia il semolino, fare rapprendere e allontanare dal fuoco. Stendere il composto ottenuto sulla spianatoia dandogli 1 cm circa di spessore. Quando sarà freddo, ritagliare, aiutandosi con un coppapasta, tanti dischetti, e disporli leggermente sovrapposti in una pirofila imburrata. Cospargerli con fiocchi di burro e altro parmigiano e cuocerli in forno già caldo a 200° per 20 minuti circa.

MUFFIN CON CAVOLFIORE DI NAPOLI

Sempre più spesso le mamme si trovano ad affrontare il dramma di far consumare le verdure ai propri figli, dramma che talvolta sfocia in vere e proprie lotte di potere che finiscono solo con l'acuire il problema senza risolverlo. Infatti, come gli esperti consigliano, il mezzo efficace per raggiungere il fine è mascherare le verdure con altri ingredienti e preparare piatti buoni e gustosi da consumare tutti in famiglia. Ecco allora un modo simpatico per far consumare il cavolo. Questo ortaggio è una grande fonte di sostanze benefiche, infatti è ricco di magnesio, ferro, calcio, vitamine A, D, C, B 9.  E' tipicamente invernale, ma si trova facilmente tutto l'anno, si distingue in vari ecotipi, quello che ho utilizzato nella mia ricetta è il cavolfiore gigante di Napoli, dal tipico colore bianco crema e dai fiori sodi e compatti. Unico suo difetto è l'odore un pò sgradevole che emana durante la cottura, causato dallo zolfo che contiene. Dunque finestre