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Visualizzazione dei post da giugno, 2012

MELANZANE A FUNGHETTO

Nella tradizione culinaria partenopea, ci sono molti piatti ereditati dalla saggezza popolare. Infatti vi era un tempo in cui organizzare il desco per tutta la famiglia, rappresentava una vera impresa, sia per le ristrettezze economiche sia per la difficoltà a reperire gli alimenti stessi. Queste condizioni erano lo stimolo a far lavorare l'ingegno delle massaie, le quali quasi sempre riuscivano a inventare piatti gustosi anche con pochi ingredienti. Questi piatti poi sono stati tramandati attraverso le varie generazioni ed oggi fanno parte della letteratura gastronomica della nostra cultura. Un piatto tipico che arriva direttamente dalla tradizione popolare, sono le melanzane a funghetto, dove il funghetto ricorda il sapore ed il metodo di preparazione dei funghi trifolati. I funghi un tempo erano un alimento per così dire "da ricchi", pertanto i non ricchi si erano inventati la cottura a funghetto che si sposava in maniera perfetta con le melanzane. Il risulta

PICCOLI CHEF

I bambini in età scolare amano manipolare, perchè attraverso la manipolazione imparano a conoscere la realtà concreta che li circonda. Infatti spesso esprimono il desiderio di rendersi partecipi delle preparazioni in cucina delle mamme. Chissà quante volte sarà capitato ai vostri figli di chiedervi di fare un dolce, dei biscotti o la pizza. Il motivo principe è l'idea di pasticciare, creare, spesso emulare la mamma, perchè i bambini vivono molto di imitazioni e poi anche il desiderio di poter condividere il proprio tempo con gli adulti. Soprattutto in questo periodo dell'anno, quando non hanno impegni scolastici e di altra natura, il tempo da gestire è tanto e spesso si incorre nel dramma di non sapere come organizzarlo in maniera costruttiva e perchè no, educativa, senza correre nel solito errore di lasciarli alla mercè di televisione e videogiochi. Una proposta valida, da un punto di vista pedagogico, ci viene fatta dall'editoria che spesso offre libri con gio

TORTINE CON IL PICCIOLO

Con il mese di giugno, maturano le ciliege, i frutti forse più golosi che offre la natura.   Della loro origine si sa che sono turchi e che stando agli scritti di Plinio il Vecchio sono arrivati in Europa nel 72 d.c., secondo invece scoperte archeologiche esse erano già presenti all'età del bronzo. In Italia ci sono molte coltivazioni di questi frutti e diverse varietà appartenenti a due importanti categorie, le tenerine e le duracine, le prime più tenere e le seconde a polpa più dura, quelle più comunemente usate a tavola ed in cucina sono  le ciliegie di Vignola. Vignola è una località in provincia di Modena, situata lungo la valle del Panaro, dove la coltivazione di ciliegie fornisce il 18% della produzione nazionale ed è per questo che nel 1964 è nato un consorzio a tutela di tale prodotto. La maturazione di questi frutti inizia a maggio con  il durone di bigarreau,  a giugno maturano  le more di Vignola,  poi il  neroI ,  dopo  l'anella   ed a fine giugno  il

MULIGNAN A SCARPON alias A BARCHETTA

Quando si parla di un piatto tipico, quasi sempre si è indotti a ricercarne la storia e chi lo ha creato. Non sempre però si ha un come, un quando e un perchè, ed allora la storia la fa il piatto stesso raccontandosi con i suoi ingredienti, profumi e sapori. Ecco allora la  melanzana a barchetta  che si racconta: << nasco in estate perchè è la stagione in cui maturo e mi chiamano barchetta perchè assomiglio ad una barca, ma i napoletani buontemponi mi chiamano scarpone, ovvero ciabatta e in effetti assomiglio anche ad essa. Sono ripiena di me stessa e profumo di mediterraneo; riesco a saziare con gusto e posso anche presentarmi da sola, insomma non vi resta che provare a realizzarmi.>> Ci sono diverse ricette di questa preparazione ed alcune prevedono la frittura delle barchette prima di riempirle e passarle in forno, qualcun'altra un ripieno a base di carne, questa che illustro è la ricetta più diffusa nelle famiglie partenopee, più leggera ma non meno gusto

PARMIGIANA BIANCA

La parmigiana di melanzane è una preparazione caratteristica dell'estate, periodo in cui maturano le melanzane. Infatti la stagionalità tipica di questo ortaggio va da giugno ad ottobre. La melanzana ha origine asiatica e sembra che sia giunta in Europa nel 1400 e più specificamente in Italia grazie agli arabi. Esistono vari ecotipi coltivati in diverse regioni d'Italia, come la tonda di Firenze, la violetta lunga palermitana, la mostruosa di New York, la melanzana di Murcia e la violetta di Napoli.  Quest'ultima è diffusa e coltivata nel territorio campano, per questo la più usata nella cucina locale. La parmigiana è un classico della cucina partenopea, alla quale abbiamo già dedicato un articolo, per questo oggi voglio presentare una ricetta alternativa che negli ultimi tempi, nei menù tradizionali; affianca la rossa e succulenta parmigiana, proponendosi come il suo alter ego. Una preparazione in cui il classico sugo di pomodoro è sostituito da una candida besc

UNO NESSUNO E CENTOMILA

Voi sbagliate! Siamo molto superficiali, io e voi. Non andiamo ben addentro allo scherzo, che è più profondo e radicale, cari miei. E consiste in questo: che l'essere agisce necessariamente per forme, che sono le apparenze che esso si crea, e a cui noi diamo valore di realtà. Un valore che cangia, naturalmente, secondo l'essere che in quella forma e in quell'atto ci appare. E ci deve sembrare per forza che gli altri hanno sbagliato; che una data forma, un dato atto non è questo e non è così. Ma inevitabilmente, poco dopo, se ci spostiamo d'un punto, ci accorgiamo che abbiamo sbagliato anche noi, e che non è questo e non è così; sicché alla fine siamo costretti a riconoscere che non sarà mai né questo né così in nessun modo stabile e sicuro; ma ora in un modo ora in un altro, che tutti a un certo punto ci parranno sbagliati, o tutti veri, che è lo stesso; perché una realtà non ci fu data e non c'è, ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere: e non sarà mai una per

HAMBURGER DI ZUCCHINE

Questa è una preparazione che a volte preparo quando decido di fare le zucchine lesse al limone. Le zucchine hanno la polpa spugnosa che in cottura ha tempi diversi rispetto alla parte periferica verso la buccia, per cui generalmente si ha un prodotto finito croccante all'esterno con una spiacevole poltiglia verso l'interno, allora preferisco durante la fase di affettatura delle zucchine eliminare la parte spugnosa e destinarla ad altre preparazioni. Una è questa: taglio a dadini la polpa e la passo in padella con un filo d'olio, sale e pepe, poi a parte preparo un pò di pane raffermo ammollato nell'acqua, lo strizzo e lo aggiungo alle zucchine con un uovo, un pò di parmigiano, sale e basilico tritato, ne ricavo un impasto e modello degli hamburger che passo nel pangrattato e cuocio in forno a 180° per mezzora.  In alternativa si possono preparare delle polpette e sia le polpette che gli hamburger si possono friggere. Per la polpa ricavata da 1 kg di zucchine:

AMICA

Una vera amica se ne frega che tu sia arrabbiata, che la tua casa sia in disordine, che tu sia bella o brutta, che tu sia ingrassata, che tu sia ricca o povera, che la tua famiglia sia un po' speciale, non ti giudica e ti sostiene. Una vera amica conosce il tuo passato, capisce il tuo presente e crede nel tuo futuro. Ti ama per quel che sei. Con una vera amica, possono passare lunghi periodi senza vedersi......senza parlarsi e senza mai trovarsi a dubitare della sua amicizia.......

CALDO E SCURO

Bisogna vivere sempre la vita anche rischiando, senza fermarsi anche se si è feriti e non far vedere che si sta male. E bisogna sempre amare ed osare ed esagerare anche.

PARIGINA

Secondo la storia gastronomica più recente, il sandwich diventa noto in Italia tra l'800 e il 900, grazie a Gabriele D'Annunzio che lo battezza con il nome di "tramezzino". Da allora in poi si diffonde con molte varianti fino ad ispirare alcuni rosticceri a creare pizze e panini farciti con il metodo del tramezzino, ovvero un ripieno chiuso tra due sfoglie di pasta di pizza. Così nel 1970 un rosticcere di Afragola, un paesino dell'hinterland napoletano, dà vita alla parigina che, nonostante il nome, non ha alcuna attinenza con Parigi. Partendo da una pizza rustica già nota a Napoli e formata da due strati di pizza intramezzati da provola e pomodoro, questo rosticcere ha l'idea di sostituire la parte di pizza superiore con uno strato di pasta sfoglia, dando vita così ad una pizza unica e particolarmente gustosa in cui si armonizzano diverse consistenze: la fragranza della pasta pizza e la croccantezza della pasta sfoglia, saldati dalla godurios

A CIASCUNO IL SUO...ANZI LA SUA EPOCA

A tutti quelli che rompono con queste ammende sul passato ricordo che se i nostri giovani ovvero i nostri figli sono stati educati e cresciuti con il computer, il gel antibatterico e balle varie è grazie a noi che ora ci lamentiamo e che critichiamo perchè sono sempre attaccati al computer, noi che andavamo a citofonare, ci sporcavamo con la terra e che poi abbiamo cresciuto i nostri ragazzi con la fissa dell'igiene e stiamo sempre su facebook alla ricerca del santo graal, perciò fatela finita, noi abbiamo vissuto la nostra epoca e loro adesso vivono la loro con tutti i pregi e difetti, anzi questo continuo desiderio di noi adulti di voler a tutti costi mitizzare il nostro passato, mi fa credere che forse qualche problema ce l'abbiamo proprio noi.

MELANZANE FARCITE

2 melanzane tonde, salsa di pomodoro, parmigiano grattugiato, qualche fettina di mozzarella, sale, pepe, basilico. Lavare le melanzane e tagliarle a fette tonde, spesse circa 1 mm. adagiarle su una teglia rivestita con cartaforno, irrorarle con un filo d'olio e sale e passarle in forno sotto al grill per qualche minuto. Dopo la grigliatura sistemarle in una teglia antiaderente e farcirle con un cucchiaio di salsa di pomodoro, mozzarella un pò di parmigiano e pepe e passarle in forno caldo a 200°  per circa 10/15 minuti, servire con qualche fogliolina di basilico.

PAGNOTTE DI SANTA CHIARA

Nella gastronomia partenopea ha un posto di rilievo il pane, considerato da sempre elemento di primaria importanza nell'alimentazione quotidiana. Infatti a Napoli ci sono tante varietà di pane e suoi derivati, come pizze e focacce che si possono consumare in qualunque momento della giornata. Un esempio sono le pagnotte di Santa Chiara, una tipica pizza nata molti anni fa come emblema gastronomico di tale ricorrenza religiosa e divenute poi una consuetudine quotidiana, tant'è che in molte rosticcerie, e spesso anche in qualche bar, al mattino non mancano mai per i cultori della colazione a base di salato. Si ripete poi la fornitura a metà mattina per gli habituè dello spuntino e per la pausa pranzo. La base è sempre la stessa, quella tipica del pane e della pizza, con farina, acqua e lievito, con l'aggiunta però di patate e strutto, modellata a forma di un grosso raviolo e farcita sia all'interno, che all'esterno con pomodori, origano e acciughe (più note a

IL SALAME DI MUGNANO

 Ai piedi del Partenio, un'importante catena montuosa dell'Appennino Campano, sorge un borgo noto in tutto il mondo per la produzione di un salame tra i più antichi della norcineria nazionale: il salame di Mugnano, fregiato dell'etichetta "prodotti agroalimentari tradizionali". Le origini della produzione di questo salume risalgono al 1300, epoca in cui nasce anche il borgo.  In questa cittadina prevalentemente agricola si sviluppa una particolare tecnica di lavorazione che, unita all'aria fresca proveniente da foreste di faggi e castagni, ne fanno un prodotto unico per gusto e aroma.  La caratteristica principale di questo salume è la carne utilizzata, ovvero spalla, fiocco di prosciutto e pancetta, macinati a trama grossa. L'insaccatura è naturale e si utilizza budello di maiale e spago naturale. Gli unici aromi aggiunti sono il sale ed il pepe, tutto il resto lo fa l'affumicatura con legno di quercia, faggio e castagno, e la stagio

MUFFIN ALLA MELA

250 GR FARINA, 100 ML. LATTE, 2 UOVA, 50 GR OLIO DI MAIS, 100 GR ZUCCHERO, 1 BUSTINA DI LIEVITO, AROMA VANIGLIA, 1 MELA GRANDE, ZUCCHERO AL VELO. In una terrina unire tutti gli ingredienti secchi ed amalgamarli tra loro, in un'altra terrina unire tutti gli ingredienti liquidi e mescolarli, poi versare i liquidi nei secchi ed amalgamare con un cucchiaio. Riempire circa 10 stampini a cupola precedentemente unti  e versare il composto per 3/4, sbucciare la mela,  tagliarla a fette sottilissime e sistemarle sui muffin, facendole penetrare nell'impasto, seguire un disegno a raggiera. Cuocere in forno caldo  200° per circa 20 minuti, servire spolverizzate con zucchero al velo.

MALTAGLIATI ALL'ORTO

1 grossa zucchina, 1 grossa melanzana, 1 peperone, 400 gr di pomodori pachino, 1 spicchio d'aglio, sale, olio evo, origano, 500 gr di pasta tipo maltagliati. Lavare le verdure, spuntare la zucchina e tagliarla a fette secondo la lunghezza, spuntare la melanzana e tagliarla a fette secondo la lunghezza, grigliare le verdure su una piastra antiaderente, spellare il peperone, poi tagliare tutte le verdure a piccoli pezzi e porle in una terrina, unire i pomodori lavati e tagliati in quattro, lo spicchio d'aglio, il sale, l'origano e un filo d'olio e lasciare amalgamare qualche minuto. Intanto lessare la pasta, freddarla sotto l'acqua e unirla alle verdure, aggiungere ancora un filo d'olio, mescolare bene e servire.

FRITTATA DELLA SIGNORA LENA

La signora Lena era una nostra vicina che avendo quattro bocche da sfamare (come direbbe la mia amica Laura Pantaleo che di bocche da sfamare ne ha ben 6), era sempre lì a inventarsi piatti economici ma consistenti, atti a soddisfare gusto e stomaco al tempo stesso. Questa frittata era un must della sua cucina. Io la preparo almeno una volta a settimana con qualche variante, nel senso che ogni volta introduco qualche elemento nuovo che può essere sia un salume che una verdura. La versione che propongo è la classica che preparava la signora Lena. Per una frittata realizzabile in una teglia tonda di 30/32 cm. occorrono: 4 patate grosse (circa 800/900 gr), 4 uova, 1 bicchiere di latte (io uso quello scremato), 2 cucchiai colmi di farina, abbondante parmigiano grattugiato, qualche dadino di formaggio avanzato in frigo, sale, pepe. Sbucciate le patate e tagliatele a dadini, sbollentatele in acqua salata lasciandole al dente, scolatele, òasciatele intiepidire. Intanto me